giovedì 28 novembre 2013

TERROIR Marche

Sabato 14 Dicembre 2013


TERROIR MARCHE

Sabato 14 Dicembre si svolgerà presso i locali del csa SISMA di Macerata la serata di presentazione di Terroir Marche.

L'incontro è organizzato nell'ambito del progetto "Giovane terra, nuove opportunità dallo sviluppo sostenibile" realizzato dall'associazione Gruca ONLUS in collaborazione con l'associazione Collettivo csa Macerata, con il cofinanziamento della Regione Marche - Assessorato alle Politiche Giovanili.

Alle 18,30 ci sarà la presentazione del Consorzio dei Vignaioli Bio marchigiani con la degustazione dei vini delle cantine Aurora, Fiorano, La Distesa, La Marca di San Michele e Pievalta.

A seguire un aperitivo/cena con prodotti biologici del nostro territorio

Dalle 23.00 live dj set con AFRICAN PIGEONS e THE AFRONOVA PROJECT da Dublino

Per la degustazione guidata è consigliata la prenotazione
Per informazioni e per prenotarsi: collettivocsamacerata@gmail.com - 333/8553817

martedì 26 novembre 2013

Progetto “Trashware”, consegnati otto computer “recuperati” alla scuola Enrico Fermi

Si è svolta questa mattina, nella sede della scuola Enrico Fermi, la consegna di otto personal computer recuperati attraverso il progettoTrashware Macerata.
Presenti all’incontro, per l’Amministrazione comunale l’assessore all’Ambiente Enzo Valentini, per Risorse Cooperativa il presidente Massimo Riccetti, Martin Verolo tecnico – responsabile del progetto e il dirigente scolastico della Enrico Fermi Ermanno Bracalente.
Trashware Macerata, partito nel novembre 2011, è un progetto di Risorse Cooperativa realizzato con il contributo del Comune, il patrocinio della Provincia  e attuato in collaborazione con l’associazione Collettivo Csa Mcerata e il CEA del Parco di Fontescodella, e consiste nel recupero di personal computer obsoleti prima che entrino nel ciclo dei rifiuti, rendendoli nuovamente utilizzabili attraverso piccole riparazioni ed installazioni di software liberi ed open-source.
Grande soddisfazione da parte degli intervenuti: “Si tratta - ha affermato l’assessore Valentini -  di un progetto concreto che affianca sensibilizzazione e salvaguardia dell’ambiente ad azioni reali nel sociale”.
Le scuole che fossero interessate a riceve PC recuperati e tutti coloro i quali avessero a disposizione computer da dismettere possono contattare Risorse Cooperativa via e - mail all’indirizzo info@risorsecoop.it

Le FOTO della consegna dei computer

martedì 29 ottobre 2013

Il vino è un bene culturale o di consumo?

Riportiamo un interessantissimo articolo scritto da Jonathan Nossiter per la rivista Internazionale del 25 ottobre 2013.

Il vino è un bene culturale o di consumo?

Ormai ci siamo rassegnati ad accettare il fatto che il valore monetario è l’unico parametro di valutazione che conta, e di conseguenza ogni cosa viene trattata come un bene di consumo. Negli ultimi decenni questo approccio si è imposto progressivamente, ma fino a qualche tempo fa c’erano ancora molte persone che lo rifiutavano vigorosamente. Oggi invece perfino quelli a cui il concetto fa venire il voltastomaco tendono ad adeguarsi passivamente, come se fosse normale.
Il vino, da sempre specchio del mondo, non sfugge a questa regola demoralizzante. Ormai è una bene di consumo, con marchi in competizione tra loro e analizzati in base al loro valore di indicatori finanziari e sociali. Una bottiglia di vino, oggi, è come una borsa di Gucci: l’originale costa una cifra ingiustificata, poi ci sono tutta una serie di imitazioni più o meno a buon mercato.

In una società che tratta il denaro come fosse la risposta a ogni domanda, è perfettamente logico che l’atto di acquistare sia l’azione più significativa di cui un individuo può essere capace. Non pensare, amare o essere. Comprare. L’inevitabile conseguenza è che il nostro acquisto ha un significato soltanto in relazione alla nostra personale soddisfazione. Ed ecco che il circolo vizioso narcisistico si chiude.

Compriamo vino soltanto per il piacere di berlo e per l’effetto collaterale sociale che l’etichetta – e il suo costo – hanno sugli altri. Consideriamo il vino come un feticcio, e ascoltiamo presunti esperti che ci spiegano quali sono i vini buoni basandosi esclusivamente sul prezzo e sul gusto (il loro gusto o quello dei titani dell’industria a cui obbediscono fedelmente). Un sogno del libero mercato che si avvera.

Eppure il vino, dai tempi di Omero e della bibbia fino a pochi decenni fa, ha avuto un ruolo molto diverso. Bere vino era prima di tutto un atto di cultura. Agricoltura e cultura condivisa, sociale.

Un tempo guardavamo al vino come all’avanguardia dell’attività agricola, fondamentale per la comprensione del mondo. La provenienza del nostro cibo (e delle nostre bevande) era l’elemento principale della nostra vita, e dopo tutto la maggior parte delle guerre sono scoppiate da una minaccia reale (o percepita) all’approvvigionamento di cibo. Il lavoro dei viticoltori era seguìto con grande attenzione, dai ricchi come dai poveri, e l’agricoltura era considerata un’attività umana imprescindibile e forse la più nobile tra tutte.

La rivoluzione industriale del diciannovesimo secolo ha cambiato l’equilibrio del potere economico, e negli ultimi 150 anni abbiamo assistito a un’erosione progressiva dell’attività agricola. La percentuale di lavoratori agricoli in Francia e Italia, per esempio, è passata da oltre la metà della popolazione nel 1900 al 20 per cento del 1970, e oggi si ferma al 3 per cento. Non c’è da stupirsi, dunque, se non pensiamo più all’agricoltura quando si parla di vino.

Ma la verità è che il vino resta un prodotto agricolo. Che sia francese, italiano, americano o brasiliano, il vino è forse l’indicatore più preciso di ciò che una terra è in grado di esprimere in termini di caratteristiche e tradizioni. Per questo dovrebbe essere (e storicamente lo è stato) un’espressione affidabile e duratura di ciò che accade nelle campagne (beviamo vini vecchi di cinquant’anni ma non mangiamo neppure il pane di cinque giorni).

Per migliaia di anni i popoli di Italia, Francia, Germania, Portogallo e Spagna sono stati consapevoli che ogni cento metri la natura può presentare colossali differenze, rispecchiate dalle caratteristiche dell’uva. I secoli hanno insegnato agli agricoltori e agli abitanti delle città che la trasformazione magica del succo d’uva in vino è una trasformazione dell’agricoltura pura in cultura, in tutti i suoi aspetti.

Il vino è infatti l’espressione delle capacità di un artigiano, un uomo che sa plasmare, in parte, la natura a sua immagine. Il viticoltore è il cugino di campagna di tutti gli artisti che scrivono, dipingono, filmano, ballano e scrivono musica, e per questo motivo il vino è una specie di museo vivente, il testamento di uno specifico pezzo di terra. Il tempo e le piante racchiudono la storia, la cultura e le pratiche sociali di ogni regione e sottoregione.

La meraviglia del vino sta nella sua capacità di cavalcare l’agricoltura e l’arte. E, insieme al suo effetto inebriante, ha contribuito per ottomila anni a creare una società più civile. Ma oggi, quando condividiamo una bottiglia di vino, sappiamo ancora da dove viene e perché?

martedì 22 ottobre 2013

Corso di Teatro Contemporaneo

Lab. TEATRO REALTA'
per una ricerca socio culturale dell'attualità: l'età in_attesa

Il corso di teatro è concepito come un'officina teatrale in cui la formazione attoriale e la ricerca nelle tematiche del sociale, si fondono per la  costruzione di un percorso completo ed organico valido sia per chi si approccia al teatro per la prima volta, sia per chi, avendo già partecipato ad altre esperienze, cerchi un approfondimento. L'iter di “studio“ che va dall’acquisizione di tecniche espressive fino all’esercizio di pratica teatrale, confluisce in una produzione finale ed è suddiviso in tre moduli così strutturati:

mercoledì 17 aprile 2013

Senza Trucco

Si è tenuta domenica 14 aprile presso il CSA Sisma di Macerata la proiezione di "Senza Trucco - Le donne del vino naturale" un documentario di Giulia Graglia con Dora Forsoni, Nicoletta Bocca, Elisabetta Foradori e Arianna Occhipinti.
Quattro produttrici di vino naturale raccontano la propria vita e il proprio lavoro di madri, contadine e imprenditrici, ognuna ripresa in una stagione diversa e in un differente periodo dei lavori annuali in vigna o in cantina.
Donne per nulla simili tra loro, ma accomunate da una stessa passione e da uno stesso legame con il loro territorio d’origine. Lontano dalla visione bucolica e idealizzante del mondo agricolo che spesso caratterizza le descrizioni di queste realtà, il risultato è una serie di ritratti realizzati grazie a un vero e proprio pedinamento della macchina da presa che segue le protagoniste nella loro quotidianità, registrandone gesti, volti e parole.

Al termine della proiezione, degustazione dei vini prodotti "dalle donne del vino naturale".
L'evento, che si inserisce all'interno di un percorso intrapreso da tempo dall'associazione, ha l'intento di informare e sensibilizzare i consumatori ed i semplici appassionati del vino e dell'enogastronomia di qualità.

mercoledì 13 febbraio 2013

Provincia di Macerata In Bici



13/02/2013 - Presentata la guida cicloturistica realizzata dall'Associazione Collettivo CSA Macerata.
Tredici itinerari cicloturistici per scoprire attraverso le due ruote una delle provincie italiane più autentiche. Dalla magia dei Monti Sibillini all’azzurro del Mare Adriatico: natura, storia, architettura, enogastronomia vissute pedalando. La guida è interamente tradotta in lingua inglese e tedesca.



"Provincia di Macerata In Bici" è stata realizzata con il contributo del Centro Servizi per il Volontariato. Associazione Volontariato Marche.
Questi i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto:

Realizzazione a cura di:

Partners:
Associazione Ya Basta Macerata

Rete di collegamento: